L'assassinio perfetto

Addestramento per Tyrakses

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  1. Argental
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    Un formale Benvenuto ti viene rivolto quando arrivi al cancello della Zona d'Addestramento. Ti parla Umberto, imperscrutabile; ti scruta, osservandoti dal'alto in basso...

    Hai ricevuto un'invito ufficiale, missiva del municipio, dopo la tua richiesta di essere valutato, che ti rimanda ad oggi, presso la Zona d'Addestramento, alla guida di Umberto, il responsabile assegnatoti.

    Descrivi l'incontro. L'uomo ti osserva con occhio vigile e vispo, ti sorride dopo il benvenuto e ti conduce all'interno della recinzione. Varcato il cancello, ti fa cenno di seguirlo lungo un vialetto che conduce ad un edificio, percorrendo il vasto campo antistante.
    Delle porte di vetro scorrevoli si aprono ed entrate in un ampio atrio bianco dove, alla reception, un addetta saluta frettolosamente, inserisce qualche codice al Pc e vi comunica il numero della stanza in cui andare.
    ''Stanza 8'' dice, porgendo una scheda in mano alla tua guida.
    Percorrete un lungo corridoio -ti sembra di stare nell'ala di degenza di un ospedale, innaturalmente silenziosa- fino alla stanza 8. Umberto inserisce la scheda nel dispositivo al lato della porta e il lucchetto scatta. Varcate la soglia e ti trovi in una stanza completamente buia.

    Una voce metallica parla e ti comunica che l'addestramento è iniziato, percepisci che la pesante figura che ti aveva accompagnato sin lì non ti è più vicina.
    Cosa pensi?Quali saranno le tue prime azioni?

    Descrivi l'incontro con Umberto, le tue impressioni.
    Descrivi le motivazioni che ti hanno condotto oggi verso la Zona d'Addestramento.
    Descrivi l'ingresso nell'edificio e nella stanza buia.
    Preparati.
     
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  2. Tyrakses
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    È un nuovo giorno al the hive e Tyrakses si sarebbe svegliato anche oggi abbastanza tardi come è suo solito, in quanto tende ad uscire nel mondo esterno sempre quando il sole è calato, per via delle sue tendenze omicide e maniache. Così facendo ovviamente finisce per far tardi e voler dormire qualche ora in più, ma purtroppo quella mattina non gli fu permesso per via di un incessante bussata dietro al suo appartamento. Ebbene si, Tyrakses era li da poco ma gli era stato offerto già un letto dove dormire, nonché ben quattro fantastiche mura tutte per lui... fu sorpreso da quel gesto, non aveva mai ricevuto una simile cortesia da un rifugio, quindi era più che deciso a voler fare la sua parte in the hive e a dare più aiuto possibile. Si alzò dal letto a fatica, le doghe del letto scricchiolavano maledettamente e pareva che ad ogni movimento si stessero per rompersi, il cuscino invece vecchio, un po logoro e un po sporco da un lato di... qualcosa? ma poco importava, per uno che ha dormito all'esterno svariate volte quello era un lusso. Le quattro pareti invece comprendevano una specie di comodino rudimentale (probabilmente costruito da qualcuno del posto con quello che aveva), una finestra e un piccolo bagno con lo stretto indispensabile, almeno non cade acqua dal soffitto, pensò la prima volta che piovve.
    Comunque sia, si alzò e andò ad aprire. Una specie di postino gli si paventò davanti, che fai, mi rubi il mestiere? si rivolse allo straniero con uno sbadiglio.
    Buongiorno principessa, è mezz'ora almeno che busso, ti vuoi muovere? c'è l'affitto da pagare. Non diede nemmeno il tempo di rispondere, diede una lettera e scappò via.
    Tyrakses non gli diede troppa importanza, in effetti aveva ragione... forse sarebbe stato meglio cambiare abitudini per adeguarsi alla vita degli altri e offrire così il miglior sostegno possibile.
    La lettera recitava un invito a recarsi nel campo di addestramento, da parte di un certo "Umberto Napoletano", un italiano! fu sorpreso della scoperta, era quasi convinto che fossero morti tutti insieme alla pizza... cazzo se si sarebbe mangiato una pizza napoletana, ma le probabilità che questo Umberto fosse un pizzaiolo purtroppo erano scarse.
    Poche storie, aveva già fatto tardi, quindi una sciacquata di faccia, una spolverata al mantello e infine il montaggio delle lame sulle braccia e via al campo di addestramento. Nella lettera vi era descritto dove trovare il campo di addestramento, ma nonostante questo, tyrakses non ci aveva capito comunque un cazzo, quindi dovette chiedere indicazioni. La gente del posto sembrava abbastanza tranquilla, segno che li la vita andava avanti bene già da un po, ma negli occhi di ognuno di loro vi era sempre una traccia, una cosa che nessuno può nascondere, ne in qualunque momento e ne tanto meno nel mondo che si era venuto a creare... in quel momento al ragazzo vestito in modo particolare venne un po di tristezza, quello sguardo gli ricordava quello che vedeva tutti i giorni nella sua città natia, il timore che ti brilla negli occhi di poter lasciarci le penne in un qualsiasi giorno. Purtroppo era la realtà con cui tutti dovevano aver a che fare, non si sfugge belli. Passò oltre, non poteva fare molto per loro, il suo aiuto al the hive poteva essere prezioso, e chissà, magari un giorno avrebbe potuto contribuire a riportare la felicità negli occhi delle persone.
    Riuscì finalmente a raggiungere il luogo dove doveva essere il campo d'addestramento, ma la prima cosa che vide era un omone grande e grosso che doveva con tutta probabilità essere il famoso Umberto, chissà che pizza gigante potrebbe fare con quelle mani... ormai l'idea che l'uomo potesse essere un pizzaiolo non lo abbandonava, forse per via del cognome?
    Buongiorno, sono Tyrakses ma Umberto rispose molto freddamente.
    Subito pensò che si fosse innervosito per il suo ritardo, decise quindi di non infastidirlo oltre, quel tizio forse poteva ucciderlo con uno schiaffo dietro la nuca. Il suo abbigliamento era molto particolare, ricordava un po un vichingo, ma d'altronde non poteva di certo aspettarsi uno in giacca e cravatta.
    Varcarono un normalissimo cancello e fin qui tutto normale, poi passarono per un vialetto che percorreva un vastissimo campo completamente verde, segno evidente di un terreno bonificato dall'uomo, vi era presente anche qualche ceppo d'albero tagliato (probabilmente per motivi di salute o necessità di spazio?) mentre altri tronchi erano ancora li belli e rigogliosi, altri ancora presentavano addirittura dei frutti maturi. Fu un bellissimo nonché incredulo paesaggio, posti del genere ormai erano spariti da tempo nel mondo esterno, distrutti dalla stessa cosa che aveva distrutto anche tutto il resto. Inoltre notò poco dopo che in alcune zone vi era stato scavato per qualche motivo, gli sembrava ci fossero anche dei solchi (ovviamente ricoperti) che percorrevano un bel tragitto insieme a loro, come se fossero stati messi delle specie di tubi. La risposta gli fu chiara solamente dopo essere arrivati all'edificio principale. Tyrakses fino a quel momento fu completamente distratto dall'ambiente circostante, non rendendosi conto che erano arrivati, così una volta girato lo sguardo d'inanzi a lui si ritrovo questa modernissima porta di vetro e tra l'altro anche scorrevole! gli fu subito chiaro il motivo di quegli scavi, probabilmente era tecnologia per alimentare il capo di addestramento. Varcarono la porta e Umberto si rivolse ad una signorina dietro un bancone la quale gli porse una scheda magnetica e gli indicò una stanza. A quel punto l'assassino bianco che fino a quel momento si era abituato a vivere in un mondo ormai tornato quasi al medioevo, si rese decisamente conto di essersi perso qualcosa. Ormai aveva capito che il mondo non aveva fatto un migliaio di passi in dietro come pensava. Guardò le sue lame e io giro ancora con i coltelli... forse ci sono i coltelli laser! magari sarebbe stata una domanda per dopo. Il vichingo taciturno infine lo condusse in una stanza completamente al buio. Tyrakses ebbe appena il tempo di rendersi conto della cosa che si ritrovò già da solo, probabilmente Umberto non era mai entrato li dentro con lui. Con le porte chiuse e la vista ormai inutile, il ragazzo rimase solo con se stesso ed i suoi pensieri. Ripassò nella mente tutto quello che aveva visto fino a poco fa wow... non pensavo avrei rivisto mai cose del genere... il mondo non è ancora perduto, c'è ancora chi resiste e lui avrebbe resistito con loro, come meglio poteva. Ma il momento per i pensieri era finito, il suo addestramento era iniziato e tutto quello che poteva fare ora era dare prova di quello che poteva offrire loro per ripagare di averlo accolto. Quindi, nessun estrazione delle lame, poteva farlo in qualsiasi momento, ma con gli occhi chiusi, e quindi dando così ancor maggior attenzione alle orecchie, era pronto a captare qualsiasi movimento o rumore che potesse esserci in quella stanza. La voce metallica di poco fa non poteva significare altro che si trovava in una simulazione. Anche questo poteva suscitare stupore nei suoi occhi, ma così non fu, in quanto si era già abituato alla tecnologia superiore che lo circondava.
    L'oscurità più totale in torno a lui, senza nemmeno uno spiraglio di luce, un ambiente così non può che mettere timore e in allerta chiunque, ma Tyrakses, beh lui in quelle condizioni faceva quello che gli riusciva meglio. In quel momento quindi non poté che sentirsi rilassato e tranquillo, nonché beatamente... a casa.


    Oggetti
    2x lame celate
    kit pronto soccorso che comprende bende e antidolorifici a rapido effetto
    Kit di manutenzione lame celate

    Manovre usate
    Percezione cieca: Un assassinio perfetto viene fatto nell'oscurità, scarsa visibilità, maggiori probabilità di penetrare nel bersaglio. Questo lo ha portato ad dover affinare il suo udito, senso migliore da utilizzare con scarsa visibilità, così è finito per diventare il senso su cui lui fa più affidamento permettendogli di acquisire una vera e propria percezione cieca. Sente molto meglio i rumori di una persona normale, ma in un raggio 10 metri attorno a lui è in grado di percepire chiunque, a meno che costui non riesca produrre alcun rumore.


    Edited by Tyrakses - 28/11/2016, 13:54
     
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  3. Argental
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    La scena si apre con una forte luce mattutina irradiata da una fonte non ben distinta, che ti acceca e i primi rumori che si avvertono sono il cinguettio degli uccelli e lo scrosciare delle foglie. La luce si chiazza di piccole ombre buie, maculando la superficie dove poggi i piedi. La osservi mutare e guarnirsi di sottili fasci d' erba, chiazze di terreno argilloso, cosparso di pietrame chiaro.
    Sulle spalle percepisci del calore, proveniente dalla luce che ti avvolge, come sotto al sole e sollevi il capo, facendo correre lo sguardo attorno a te: Ti ritrovi nel mezzo di un bosco di betulacee e la luce mattutina irradiata dalle fronde arboree, colora di macchie chiare e scure il sottobosco, con un sottofondo costante di cinguettio.
    Un paesaggio incontaminato, con fusti di alberi altissimi, perfettamente ritti, a perdita d'occhio.
    tronchi-di-betulla

    Di primo acchito, ti sembra un paradiso, ma si percepisce qualcosa che non va: qualcosa di misterioso, nascosto e...malato.
    Muovi i primi passi e cerchi intorno. Il uo sguardo percorre decine e decine di metri, guarda oltre gli alberi e le foglie, ma nulla di nuovo: Betulle a perdita d'occhio.
    L'aria diventa pesante e senti un forte senso di ansia attanagliarti lo stomaco, torcerti le budella...Che cazzo ci fai qui?
    E quando ti sembra che il costante ti schiacci, ecco che muta e si aggiunge un dettaglio: un pettirosso.
    DPP07D90B0C123659

    Ti osserva, anzi ti fissa e sembra voler comunicare con te.
    Inizia a cinguettare e in pochi istanti il cinguettio diventa, dapprima lieve, martellante e, infine, uno stridio assordante che diventa sempre piu forte, come se ti assalisse.
    Come se non bastasse quel fragore a stordirti, la materia intono a te ricomincia a mutare e sembra scomporsi in rettangoli che assumono le sembianze di specchi e riflettere tutti la medesima immagine del pettirosso appollaiato.
    hein_29
    Cosa credi di fare?
     
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  4. Tyrakses
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    Oscurità totale, unica cosa che Tyrakses poteva vedere intorno a se, immagino sarà un uccisione veloce... mi faranno assassinare qualcuno o qualcosa in questa stanza senza nemmeno uno spiraglio di luce. Tipico 2 secondi in quel luogo e pensava di aver già capito tutto, pensava di aver già fatto bella figura, dato che un assassino come lui non brama altro che poter fare il suo lavoro in un luogo con le maggiori possibilità di occultamente. Ma non aveva capito niente. Quelle tenebre che sembravano prima impenetrabili, vennero rotte con la stessa facilità con cui si erano manifestate, da un bagliore accecante, ma non come quello che viene fuori da una luce a led o da una lampadina, questo era caldo... gli si fece subito la pelle d'oca, come quando ti svegli di prima mattina, apri la finestra e un raggio di luce ti accarezza il braccio dandoti una piacevole sensazione, così rilassante e soddisfacente da farti venire appunto, la pelle d'oca. Così fu per il bianco assassino, ma il sole splendente in cielo e quasi sorridente non era l'unica cosa ad essere comparsa li dal nulla: pian piano a poco a poco, ogni dettaglio si rifiniva fino a completare un magnifico paesaggio di arbusti, piante di vario genere e erba che andava a formare una vastissima distesa di verde. Fu subito chiaro che quella macchina per le simulazioni non offriva solo delle immagini dalla definizione impressionante, ma anche tutti gli altri sensi erano pervasi dagli stimoli che dovrebbe offrire un luogo come quello; vi era un sorprendente nonché piacevole odore di muschio che ricopriva molti dei tronchi, ma soprattutto l'aria, l'aria che si respirava era pulita più che mai, sembrava di stare in montagna. Mentre i suoni che si sentivano... perfetti. Le foglie si muovevano a favore del vento, il cinguettio degli uccelli, forse anche un ruscello in lontananza, tutto concorreva per creare quel armonioso paradiso terrestre che ora circondava Tyrakses.
    Per metri e metri il suo sguardo vagò per quelle distese verdi mentre col passo tranquillo ma sostenuto esplorava il luogo in cerca di risposte, cosa ci faccio qui? , la domanda gli frugava nella testa già da un po ormai. Intanto lo stato d'animo dell'assassino era già cambiato passando da quello scherzoso che aveva fino a poco prima di entrare nella macchina, a quello circospetto e poco tranquillo come quello che ha un uomo consapevole di un imminente pericolo. La cosa particolare è che ogni albero, ogni filo d'erba, sembrava uguale all'altro, il paesaggio non variava particolarmente tanto rendendo così impossibile orientarsi, e per via di questo Tyrakses decise di segnare con un taglio ogni albero che passava, sperando che in qualche modo gli sarebbe stato d'aiuto.
    Camminò per un po di tempo, ma ad ogni passo quel luogo che in un primo momento offriva solo sensazioni positive, cominciò a trasformarle in emozioni negative, l'aria da fresca e pulita ora sembrava sporca e infetta, come quella che si respira in una zona industriale. L'odore di muschio poco a poco scomparve per essere sostituito da uno sgradevole odore somigliante al sangue infetto di comuni viandanti, mentre il ruscello in lontananza sparì e le foglie si immobilizzarono come quando un inaspettato e rigidissimo inverno le congela tutte senza dargli il tempo di cadere.
    Ad un certo punto un altro particolare cambia, questo a differenza degli altri si crea non indipendentemente dalla presenza del assassino, come i rami dagli alberi che si muovevano a dispetto di tutto e da tutti. Un pettirosso comparve su un ramo alto più o meno 5 metri al di sopra di Tyrakses. La cosa strana e che lo fissava dritto negli occhi, come se volesse studiarlo, o guardargli dritto dentro l'anima e scoprire così ogni su infido e malato segreto. <i> Dio fa che non giri la testa al contrario<i>.
    Quello che fece quell'essere fu ben diverso, e altrettanto inquietante. Iniziò a cinguettare, poi quel cinguettio divenne più forte e sempre di più fino a diventare martellante come un allarme antincendio che ti mette subito in allerta, o peggio ancora, come la dannata suoneria della tua sveglia che finiremo sempre tutti per odiare tanto quanto un dito nel culo. Inoltre il paesaggio che fino a poco fa, prima dell'incontro con l'uccellino, era rimasto immutato, una perfetta immagine creata artificialmente dal più potente dei computer, ora cominciava a diventare sempre meno definita, mostrando così ogni pixel di cui era composta. In questo momento un altro particolare comincio a manifestarsi tutto intorno all'assassino: degli specchi. Questi si manifestarono e posizionarono come a creare una specie di prigione riflettente un unica cosa; quel maledetto uccello. Oltre alla sua immagine anche quel suono martellante che emetteva si moltiplicava e si intensificava. Ogni suono proveniente dagli specchi rimbombava e rimbalzava da una parte all'altra, creando un vero e proprio inferno di suoni che pugnalavano a morte le orecchie del povero malcapitato al loro interno. Tyrakses si accovacciò in preda al dolore tenendosi le orecchie, gli sembrò come se i suoi timpani stessero venendo letteralmente bucati, o come se due omoni grandi e grossi lo stessero prendendo a schiaffi proprio ai lati della sua testa. Che razza di prova era quella? volevamo ucciderlo? <i>nessun uomo può sopravvivere ad una cosa del genere<i> pensò in preda al dolore. La sua mente non funzionava, troppo assordata e stordita, ma come un lampo, riuscì a captare una variazione tra tutti quei rumori; uno di quei suoni era leggermente diverso, questo gli fece capire che tra tutti quegli specchi vi era ancora il pettirosso che "cinguettava" e che probabilmente se avesse eliminato lui, niente si sarebbe più riflesso in quelle lastre diaboliche. Così cercando più che poteva di ignorare il dolore, si tolse le mani dalle orecchie, ed analizzò ogni suono proveniente a torno a se e come tanti fili che perforavano il suo cervello, lui cercava quello di colore diverso per prenderlo e reciderlo di netto.
    <i> Eccoti!<i> i suoi occhi confermarono la sua ipotesi, il pettirosso era ancora li, ma questa volta non era su un albero, ma appollaiato su uno degli specchi, terza fila, quinto specchio in verticale. <i> Devo farcela<i>, scattò i avanti, dito sulla levetta del meccanismo delle lame celate, pronto a farle scattare, ogni specchio era posto ad una distanza di più o meno 5 metri l'una dall'altra lasciando così lo spazio necessario per rendere possibile poggiarsi un piede e farsi leva verso l'altro. Ironico, l'espressione "arrampicarsi sugli specchi" per il giovane non sarebbe stata più la stessa.
    Click, meccanismo scattato, la lama velocemente uscì dal meccanismo, sembrava che il rumore del pettirosso si faceva sempre più intenso, come se il bastardo non volesse morire nonostante fosse soltanto un ologramma. Cazzo muori!

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    2x lame celate
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    Kit di manutenzione lame celate
     
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  5. Argental
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    Molto bene esclamò una voce dall'alto. Soddisfatta e pacata, parlò come per rasserenare l'ambiente. E il cinguettio martellante si attenuò fino a scomparire. Scomparvero gli alberi, il calore del sole e le copie del pettirosso, confluendo verso l'originale finchè anche l'ultima svanì un istante prima che la tua arma riuscisse a colpirlo.

    Caput...Repeat

    Ti ritrovi in una stanza completamente bianca: un bianco infinito.
    Si manifesta difronte a te un avversario: un gigante di due metri e mezzo coperto da qualche straccio, nerboruto e massiccio, ruggisce come una bestia arrabbiata e ti carica con un pugno dritto alla tua faccia.

    Noti una sorta di pianta crescergli sul dorso. Più che una pinta si tratta di una sorta di muschio, circondato da un alone verdastro. Spore? Muffa?
    Di cosa credi si tratti?

    big-bang-feminized
     
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  6. Tyrakses
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    E come ad un tratto tutto scomparve, ogni pianta, vegetazione, ogni dettaglio che componeva e ti faceva percepire la natura intorno a te si dileguò... anche il piccolo uccellino sparì un secondo prima di essere trapassato, togliendo così al giovane assassino il piacere di affondare la lama. Una bianco splendente comparve al suo posto, quasi come se la stanza volesse sintonizzarsi col colore devi vestiti di Tyrakses. Un unico dettaglio apparve in quella stanza infinita: un enorme bestione ricoperto di una qualche tipo di vegetazione dalla testa ai piedi, come se lui e quella cosa verdastra avessero creato tra di loro una sorta di simbiosi, o forse, se quell'essere non era vivo, era più probabile che la pianta fosse un parassita che infestava le sue carni putrefatte. Ma il tempo di analizzare non c'era, perché lo zombie superiore partì subito all'attacco tentando un primo approccio tra il suo pugno e la faccia del piccolo omuncolo davanti a lui. Benché Tyrakses fosse stato preso totalmente alla sprovvista, le forti dimensioni del suo avversario avevano come costo una diminuzione della velocità d'attacco, quindi per il rotto della cuffia riuscì a schivare il destro lateralmente, per poi cominciare repentinamente a scappare dalla parte opposta. Il bestione senza pensarci troppo si buttò subito all'inseguimento. Una delle cose che sapeva fare bene l'assassino bianco era scappare, nascondersi e aspettare il momento opportuno, ma in quel luogo, in quella situazione l'unica cosa che potesse fare era prendere le distanze in quanto non vi era alcun luogo dove celare la proprio presenza. L'unica soluzione era quella di uno scontro diretto contro un avversario di forza nettamente superiore, probabilmente gli bastava meno di un secondo per spezzare l'osso del collo di un uomo. Quindi servivano più informazioni per elaborare un efficace piano d'attacco.
    Tyrakses essendo un assassino, è abituato alla premeditazione, quindi a cercare il punto migliore dove affondare la lama. Per i normali zombie però non aveva più bisogno dato che non erano una minaccia troppo grande, ma questo era tutt'altra cosa...
    Informazioni acquisite del bersaglio: possiede un attacco forte ma lento.
    Informazioni necessarie da sapere per un attacco efficace: è davvero un non morto? o è una creatura modificata geneticamente dal virus? i punti deboli cambierebbero totalmente, se fosse vivo la cosa sarebbe più semplice, basterebbe ferirlo in punti vitali più facili da raggiungere come cuore o collo, o meglio ancora per vincere basterebbe recidergli qualche tendine, o ferirlo in modo da farlo sanguinare, per poi sfiancarlo piano piano, mentre se era un non morto si può solo trapassargli il cranio da parte a parte... e sono cazzi.
    Servivano più informazioni. Dal rumore dei tonfi che ad ogni passo Tyrakses sentiva da dietro le sue spalle, calcolò che se lui si fosse fermato, al bestione sarebbero bastati intorno ai 0,7 secondi per raggiungerlo e colpirlo. Un tempo minimo, ma sufficiente per un azione veloce e dal basso rischio.
    L'assassino così si fermò, per poi velocemente abbassarsi e schivare così il secondo montante, e fare un passo indietro e portarsi lateralmente al gigante. Data la velocità dei due che si muovevano in direzione opposte, il tutto avvenne velocemente, ma diede abbastanza tempo a Tyrakses di estrarre la lama non appena si trovava lateralmente alla gamba del mostro e cercare di ferirgliela, il tutto mentre era ancora di spalle, per poi rigirarsi, compiere una sorta di movimento a mezza luna e ricominciare a correre. Il risultato dell'attacco gli avrebbe permesso di capire con cosa avesse a che fare. Se quell'essere non batteva ciglio era un non morto, se aveva qualche tipo di reazione come dolore o rallentamento del passo, allora era vivo.
     
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  7. Argental
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    Riesci inaspettatamente a ferire la gamba del bestione che, nonostante le apparenze, sembra più delicato di quanto pensassi. La ferita esala fiotti di liquido incerto: viola e melmoso, non si capisce bene cosa sia.
    Il bestione si inginocchia, assoggettato, patisce il dolore e l'impedimento che gli hai causato.
    Che sia una sorta di umanità questa?
    Ruggisce ancora, cercando inutilmente di sollevarsi...
    La strana pianta sul suo dorso sembra brillare di un bagliore tenue e brumoso. Sembra anche che vibri e infonda al mostro una nuova forza...

    L'ambiente intorno a te muta nuovamente e il bianco si colora di rosso, come un eclissi...
    E come accadde allora, la ferita del tuo mostruoso avversario si rigenera e sparisce qualsiasi traccia di taglio inferto; Inoltre sembra stranamente più grosso e forte...Sarà solo un impressione?
    Non hai molto tempo per riflettere perché sei nuovamente attaccato, furiosamente!
     
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6 replies since 28/11/2016, 10:29   89 views
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